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La dieta vegetariana: una scelta salutare?

La scelta del vegetarisimo riguarda, in Italia e nel mondo, milioni di persone. Nel nostro Paese circa 7 milioni di cittadini escludono dalla loro dieta alimenti di origine animale e il numero sembra destinato a crescere. Secondo un recente studio Eurispes, tra poco meno di 40 anni il numero dei vegetariani in Italia sarà pari alla metà della popolazione. Lo Stockholm International Water Institute stima che nel 2050 gli abitanti della Terra saranno aumentati di due miliardi e che la scarsità di acqua sul pianeta avrà raggiunto un livello tale da compromettere le possibilità di allevamento del bestiame. Attualmente ricaviamo circa il 20% delle proteine presenti nella nostra alimentazione da carni e formaggi ma, se non vorremo dare luogo a conflitti per il cibo, questa cifra dovrà scendere al 5% nei prossimi decenni poiché la carenza di risorse idriche renderà insostenibile l’allevamento intensivo.
LA FILOSOFIA VEGETARIANA – Spesso si decide di diventare vegetariani per motivi etici, non ritenendo giusto che per nutrirsi l’uomo uccida altri esseri viventi. In questi casi le ragioni della scelta si riconducono quasi sempre ad una filosofia di vita legata al rispetto dei diritti degli animali e alla non-violenza. Non di rado chi aderisce a questa sorta di ‘vegetarismo etico’ evita anche di acquistare prodotti ricavati dallo sfruttamento degli animali o testati su questi ultimi, come capi di abbigliamento in pelle, ornamenti in avorio e alcuni tipi di cosmetici. In altri casi, invece, si decide di astenersi dal consumo di alimenti e prodotti di origine animale per ragioni ambientali: oltre all’elevatissima quantità di acqua richiesta dagli allevamenti, infatti, bisogna considerare il fattore inquinamento: il settore agricolo è responsabile di oltre il 20% delle emissioni totali di gas serra e di questa percentuale la gran parte è dovuta proprio all’allevamento. Un'ultima ma non meno importante motivazione che può spingere una persona a diventare vegetariana è la religione: l’induismo, il buddhismo e il giainismo, solo per citarne alcune, prevedono infatti l’astensione dal consumo di carne, pesce e, in alcuni casi, di uova e latticini.
LE CORRENTI DEL VEGETARISMO – La vaga definizione di ‘vegetariani’ racchiude al suo interno una molteplicità di posizioni a dir poco variegate. La corrente che conta il maggior numero di adesioni è quella che potremmo definire ‘tradizionale’, cioè che esclude il consumo di carne, pesce, crostacei e molluschi. Questo tipo di alimentazione viene adottata anche dai latto-vegetariani - che però adottano una restrizione supplementare evitando di mangiare le uova - e dagli ovo-vegetariani, che invece ammettono il consumo di uova ma rifiutano quello dei latticini. Infine ci sono anche correnti più radicali, come quelle dei vegani (che non mangiano nessun prodotto di origine animale, quindi neanche latte, uova e miele) e dei fruttariani (che si alimentano solo di frutta, semi e di alcuni ortaggi). Un discorso a parte meritano i pescetariani che, come si intuisce dalla parola, ammettono il consumo di pesce, molluschi e crostacei: in questo caso, più che di vegetarismo, si può parlare di una dieta semi-vegetariana.
UNA SCELTA SALUTARE? – La domanda cruciale quando si parla di dieta vegetariana è sempre la stessa: fa bene o fa male? I detrattori di questa scelta ritengono che si tratti di un regime alimentare sbilanciato, sottolineando la natura onnivora dell’essere umano, mentre i sostenitori ne esaltano i benefici per la salute. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. E' vero che il corpo umano può difficilmente fare a meno di alcune sostanze che generalmente si assumono soprattutto attraverso la carne e il pesce, tuttavia molte carenze possono essere compensate con altri alimenti e attraverso semplici integratori. Inoltre l’elevato consumo di frutta e verdura permette una maggiore assunzione di fibre e vitamine e la ridotta assunzione di grassi, proteine animali e colesterolo può aiutare nella prevenzione di alcune patologie. Ciò che non bisogna di trascurare, comunque, è l’equilibrio del regime alimentare: i vegetariani devono infatti adottare una dieta che permetta di compensare le sostanze che non vengono ingerite attraverso gli alimenti di origine animale, meglio se consultando periodicamente un medico per evitare di incorrere in carenze

 


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