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2012 : tra i giovani continua a crescere il consumo di alcol fuori pasto. 

I dati Istat del 11 aprile 2012 confermano l’andamento già registrato negli anni precedenti:  il consumo di alcol fuori dai pasti sta crescendo fortemente. La ricerca riguarda anche il così detto binge drinking  (cioè il consumo di sei o più bicchieri in un'unica occasione). I consumatori giornalieri di alcol sono in netta diminuzione dal 2001. Aumentano invece notevolmente i consumi fuori pasto e quindi i comportamenti a rischio. La quota di 14-17 enni  che consuma alcol fuori pasto è passata dal 15,5% del 2001 al 18,8% del 2011. Ciò che influenza maggiormente questi dati è una differenziazione tra gli stili di vita. Il fenomeno delle “bevute fuori pasto” coinvolge maggiormente i frequentatori di discoteche (31,9%), spettacoli sportivi e concerti. 
I consumatori giornalieri sono sempre gli appassionati di vino (23,6%) e in misura minore  della birra (4,5%).
Il consumo di alcol nelle regioni europee è il più elevato del mondo. Facendo una breve comparazione tra i paesi, lo studio ISTAT rivela che il consumo pro capite è maggiore in:
- Francia soprattutto a causa delle grandi quantità di consumo di vino e birra;
- Lituania per il consumo di superalcolici e birra;
- Germania e Regno Unito per il consumo della birra;
- Slovacchia per il consumo di superalcolici e birra.

Comportamenti a rischio:  (intendiamo per comportamenti a rischio le categorie: consumatori giornalieri non moderati, binge drinking, consumo di alcol da parte di ragazzi tra gli 11-15 anni). Nel complesso i comportamenti a rischio, riguardano 8 milioni e 179 mila persone. Tale quota è tuttavia in diminuzione rispetto al 2010. I comportamenti a rischio sono più diffusi tra gli anziani di sessantacinque anni e più, i  giovani di 18-24 anni e gli adolescenti di 11-17.
Il binge drinking è un comportamento che riguarda principalmente i giovani con un età compresa tra i 18 e i 24 anni. Durante i momenti di socializzazione, ben il 15,1%  infatti si lascia andare in questi comportamenti(21,8% dei maschi e 7,9% delle femmine).  Nella fascia d’età 11-15 anni la quota è invece dell’11,9%, senza notevoli differenze di genere.
I giovani:  Tra i ragazzi, la percentuale più elevata di consumatori si registra per la birra (46,1%) seguita
da aperitivi alcolici (36,8%) e vino (31,9%); tra le ragazze le percentuali più elevate di
consumatrici si registrano, senza differenze statisticamente significative, per la birra e gli
aperitivi alcolici (28,3%, 28,9% rispettivamente) seguite da vino (20,0%), superalcolici (17,3%)
e amari (11,9%)
Come cambiare la tendenza?
Ricordiamo che ci sono alcune efficaci modalità  per combattere la diffusione dei comportamenti a rischio. principalmente:

  1. Restrizioni riguardanti le licenze  e i punti di vendita.
  2. Limitare ulteriormente  l’età minima d’acquisto.
  3. Maggiore responsabilità da parte dell’esercente che somministra l’alcol nei punti vendita.
  4. L’utilizzo  dell’etilometro (che per legge è obbligatorio mettere a disposizione dei clienti in tutti i pub e locali con licenza di vendita alcolici oltre la mezzanotte) prima di mettersi alla guida.

 

Inoltre sarebbe necessario un maggiore contrasto verso pubblicità, sponsor, spot commerciali  e altri tipi di comunicazione spesso poco chiari, specialmente nel web, dove il mercato e la comunicazione si incontrano e crescono in maniera esponenziale.

 


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