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Erasmus

Cos’è?                                                                               
Il progetto nasce nel Maggio 1987 grazie ad un iniziativa della Comunità Europea. Il nome si ispira ad Erasmo da Rotterdam, che fu un celebre umanista, filosofo e teologo olandese. La parola Erasmus tuttavia è l’acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students. Il progetto rende possibile a studenti universitari di trascorrere un periodo di studi all’estero, in paesi facenti parte della comunità europea. Il periodo di studi in un altro paese viene riconosciuto a livello legale e finanziato, in parte, dall’università di provenienza. Uno studente può quindi continuare i suoi studi in università straniere, che offrono lo stesso percorso da lui intrapreso, cogliendo anche l’occasione di imparare una nuova lingua.

Perché andare?
Chi l’ha fatto te lo consiglia, chi non l’ha fatto dice di volerlo fare. L’esperienza sembra davvero incredibilmente unica ed irripetibile. Il progetto Erasmus viene raccontato da molti proprio come una delle migliori invenzioni di sempre.  Ma quali sono i benefici che si traggono da quest’esperienza?
Principalmente per vivere appieno tutte le possibilità che ci capitano. Si conosce nuova gente e  questo permette sicuramente di allargare i nostri orizzonti. Consentendoci di uscire per un po’ dal nucleo familiare, ci rende più autonomi ed indipendenti. Ci si sente parte di qualcosa che va dal gruppo di nuove conoscenze al senso di appartenenza che può darti la città che ti ospita, dall’idea di appartenere al mondo universitario, fino alla consapevolezza di essere cittadino europeo. Questo è un concetto che ormai dovrebbe entrare nelle nostre percezioni di vita quotidiana. Siamo parte di una comunità, prima lo capiamo meglio è. L’Erasmus è quindi un esperienza, un periodo di passaggio, ma lascia inevitabilmente qualcosa di grande: la coscienza di essere parte di questa comunità.
Imparare nuove lingue è diventata una necessità oggi, così come conoscere nuove culture. Questa è un occasione d’oro per tutti gli studenti per realizzare, anche solo in parte questi obbiettivi. La domanda da farsi allora non è perché andare, ma:  perché non andare?

Chi/Dove?
Possono parteciparvi tutti gli studenti della comunità europea, iscritti ad un’università che aderisce al progetto.  (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria).  Sono inseriti nell’elenco dei paesi partecipanti anche: Croazia e Turchia (in quanto paesi candidati ad entrare nell’unione) e Islanda, Liechtenstein, Norvegia.
La meta preferita dagli studenti italiani è la Spagna, seguono Francia, Germania e Regno Unito. Generalmente le università con più alta intensità di studenti erasmus  sono quelle di Granada, Valencia e Madrid. In Italia il primato spetta all’università di Bologna. Il 37% degli studenti che sceglie l’Italia come destinazione sono spagnoli, al secondo e terzo posto: francesi e tedeschi (10,2% e 10,0%), quarti i polacchi (6%).

Costi
Bisogna tenere in considerazione più variabili. In primis il luogo di destinazione. Fare l’Erasmus in Spagna o Portogallo costa sicuramente meno che in Inghilterra o Francia. Secondo aspetto da considerare sono le entrate. I fondi europei variano a seconda dell’anno di partenza, così come quelli universitari variano a seconda delle università. Si stima comunque in media un contributo di 200 euro mensili da parte delle università italiane. Altra questione primaria è la durata dell’erasmus: si va da un minimo di tre ad un massimo di dodici mesi (ovviamente meno dura meno si spende). La scelta dell’appartamento è un'altra questione di primaria importanza. Le città più importanti sono spesso anche le più costose. In città come Londra o Parigi, la borsa di studio non basta neanche a pagare l’affitto dell’appartamento. Quindi si consiglia sempre di scegliere città più periferiche o comunque paesi dove il cittadino italiano ha un potere d’acquisto maggiore. In linea di massima uno studente erasmus con uno stile di vita standard, spende tra i 500 e i 800 euro al mese, senza calcolare le spese extra. Il lavoro part-time è una soluzione alla quale ricorrono tanti studenti per garantirsi “la sopravvivenza” durante il periodo di studi all’estero.
                                                                                                
Lo status di studente erasmus
Il vincitore di borsa di studio erasmus ha garantita:

  1. L’esenzione del pagamento delle tasse presso l’università ospitante, ma bisognerà pagare comunque le tasse all’ università da cui si proviene;
  2. La possibilità di seguire corsi, laboratori ed esami presso l’università ospitante;
  3. La possibilità di usufruire di tutti i servizi offerti dall’università ospitante;
  4. Il rimborso spese stabilito dal contratto. La durata di ogni borsa è stabilita dal bando secondo gli accordi intercorsi con l'Università ospitante.

Come funziona?
La burocrazia varia a seconda delle università e delle facoltà e spesso è un po’ noiosa. Tuttavia riportiamo qui alcuni moduli standard e indispensabili che vanno compilati e consegnati prima della partenza:
1-APPLICATION FORM Consiste in un modulo dove si danno I propri dati all’università ospitante.
2-APPLICATION FORM (IN USCITA)
3-LEARNING AGREEMENT- piano di studio che lo studente compila prima di partire e che deve essere approvato dai professori di entrambe le università, in quanto gli esami dovranno essere riconosciuti una volta tornati all’università base.
4-CONTRATTO FINANZIARIO- indispensabile per ricevere finanziamenti universitari e fondi europei.
5-CARTA DELLO STUDENTE ERASMUS- dove sono sanciti i diritti dello studente Erasmus.

La lingua.
Si consiglia di conoscere la lingua del paese d’arrivo prima della partenza. Molte università organizzano corsi di lingua per studenti in  partenza (e non). Spesso sono anche le università ospitanti ad offrire buoni  corsi di lingua per studenti erasmus o stranieri. I professori al momento dell’esame terranno comunque conto dello 

 


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