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Andamento degli affitti per gli universitari

Nei corridoi delle università, a mensa, o nei bar più frequentati, chi di voi non si è mai trovato di fronte a quelle affollatissime bacheche, traboccanti di annunci ed offerte di affitti?
A conoscerle bene sono soprattutto gli studenti fuorisede che, specialmente nel periodo giugno-settembre, le setacciano alla ricerca di qualche soluzione accessibile.
Ma, di anno in anno, l’impresa si fa sempre più dura, come testimonia anche il risultato della ricerca dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che ha monitorato l’andamento dei costi gli affitti nelle città sedi delle principali Università italiane.
Da Roma a Milano, da Bologna a Siena, seppure con sensibili differenze di prezzo, la costante rimane una: gli affitti per gli studenti non accennano a diminuire!
Per un posto in doppia si va da un minimo di 180 Euro mensili a Perugia, ad un massimo di 480 Euro a Roma.
Ma le cose vanno decisamente peggio per chi, non volendo rinunciare alla comodità ed al proprio angolino di privacy, preferisce una stanza singola. Qui i prezzi vanno, in media, da 320 a 580 Euro al mese, con  punte di aumento, rispetto al 2007, che raggiungono l’11-16%.
Ovviamente, dai prezzi appena indicati, sono escluse le spese!
Non bastavano, quindi, i tagli alle Università, lo sfoltimento delle facoltà per motivi di bilancio e gli aumenti delle tasse universitarie, a minare il diritto allo studio per un numero sempre maggiore di studenti ci si mettono anche gli aumenti degli affitti!
E le residenze universitarie? – vi chiederete, giustamente, a proposito.
I posti disponibili sono scarsissimi. Secondo una recente ricerca del Politecnico di Milano, in Italia, gli alloggi per gli studenti ospitano solo il 2% degli studenti: appena 35.000 a fronte di un totale di iscritti nelle università italiane pari a circa 1.800.000 studenti (per l’esattezza 1.776.999 nell’anno accademico 2008-2009).  Dei restanti, il 20% risiede in appartamenti ed il 75% vive in famiglia.

A tale questione si aggiunge, come aggravante, il problema dei contratti di affitto, spesso irregolari o, addirittura, inesistenti. Da recenti ricerche emerge infatti che, tra gli studenti che vivono in affitto, uno su tre ha un contratto non regolare. 
Eppure la legge è chiara, esiste persino un tipo di contratto specifico per gli studenti fuorisede, con una durata che varia dai 6 ai 36 mesi (art. 5 della legge 431/98, le cui condizioni e modalità sono definite dal decreto ministeriale 5/3/1999).
Dallo scorso anno, inoltre, è anche possibile scaricare dalla dichiarazione dei redditi (propria o dei genitori) il 19% della somma pagata per l’affitto dello studente fuorisede (per un massimo di 500 Euro l’anno).

Ecco in allegato, quindi, oltre alle tabelle riguardanti i costi degli affitti nelle principali città, un vademecum per districarsi tra i contratti di affitto e le disposizioni dell’Agenzia delle Entrate per le detrazioni fiscali.

 


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