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Ecofont: il carattere che fa risparmiare l'inchiostro per la stampa.

All’insegna dell’ambiente e del portafoglio è sempre consigliabile evitare di stampare i documenti, conservandoli in formato digitale.
Questo, però, non sempre è possibile. In questi casi viene in aiuto un geniale carattere rilasciato liberamente  dalla Spranq, una creative communications agency olandese, che può far risparmiare fino al 25% di inchiostro.
Il trucco è semplice: il carattere non è riempito uniformemente, ma è pieno di forellini che, a meno che non si superino certe dimensioni (in genere oltre 20 calibri), si percepiscono appena.

ecofont

 

Come scaricare ed utilizzare Ecofont
Ecofont  è open source: è quindi gratuito e usabile liberamente da chiunque.
Si può scaricare gratuitamente dal sito della Spranq al seguente link:
http://www.ecofont.com/it/prodotti/verde/carattere/download-ecofont.html .
Il download è veloce, a seconda della connessione durerà da qualche secondo a un paio di minuti.
Funziona su tutti i sistemi operativi e si installa  facilmente.
Nello specifico, una volta scaricato (se in formato .zip è necessario prima estrarre il file):

  • Per chi ha Windows:

Spostate il file nella cartella dei font, seguendo questo percorso: risorse del computer, disco locale, Windows, Fonts. Riavviate il software che si serve del fontse quest’ultimo è già stato aperto.

  • Per chi ha Mac:

Cliccate due volte sul file, visualizzerete una finestra nella quale potrete importare il carattere che desiderate.

Una volta inserito il file scaricato in questa cartella sarà possibile utilizzare “Spranq eco sans” come un classico carattere di scrittura.

Per i documenti ufficiali forse Ecofont non è il carattere più indicato, ma sicuramente va benissimo per le stampe “casalighe” o di servizio, per le quali è bene utilizzare anche carta riciclata (ossia il retro dei fogli che non servono più o che son stati stampati per errore).
I migliori risultati con Ecofont si ottengono con le stampanti laser.
In ogni caso si tratta di un’ottima soluzione, visto anche il costo e la durata-lampo di alcune cartucce.

Ma, una volta esaurita, dove si smaltisce la cartuccia?
Una volta esausta, la cartuccia, essendo un materiale estremamente inquinante, contenente plastica, metallo, rifiuti speciali e residui di inchiostro, andrebbe smaltito in appositi contenitori. Ok per uffici e grandi aziende, che, per legge, devono provvedere allo smaltimento dei rifiuti derivanti dai materiali per la stampa, ma un singolo privato, come può fare?
Esistono a tale scopo dei punti di raccolta, spesso dislocati presso negozi specializzati, dove gettare le cartucce esauste. È possibile rintracciare tali punti di raccolta su internet, ad esempio sul sito www.cartuccevuote.it nella sezione Privati.

 


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