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Origine della carne nei prodotti trasformati, votata a Strasburgo la nuova proposta di etichettatura

È stata votata, l’11 febbraio scorso, dal Parlamento Europeo la nuova proposta di legge sull’etichettatura. La decisione è stata coerente con le richieste provenienti dai consumatori di carne di tutta Europa. Infatti, secondo recenti indagini, 9 consumatori su 10 hanno richiesto esplicitamente maggior chiarezza sulla provenienza della carne di hamburger, crocchette di pollo e lasagne surgelate. L’attuale normativa, infatti, risulta inadeguata in quanto non rispetta i principi di completa tracciabilità. Come avviene con molti altri prodotti alimentari, inoltre, l’etichetta considera “Made in Italy” qualsiasi prodotto confezionato in Italia, ma che non necessariamente sia composto da materie prime italiane. Così,  accade che  pomodori cinesi, passati e confezionati in Italia, entrano nel mercato internazionale con il marchio “Made in Italy”.
Urge, dunque, maggior chiarezza per rispetto del diritto d’informazione e a garanzia della qualità del prodotto, per tutti i cittadini, anche a costo di scontentare le industrie, che grazie a questo modello di produzione globalizzata, ottimizzano i guadagni, riducendo i costi per le materie prime. Il voto del Parlamento europeo va verso la direzione che da tempo la nostra associazione, rispecchiando la volontà dei consumatori di tutta Europa, auspica. Tale strada, oltre a rappresentare una priorità per il consumatore, deve essere  necessariamente intrapresa anche per garantire la sussistenza dei piccoli produttori ed imprenditori, che si trovano in grandissime difficoltà economiche a causa della soffocante morsa del mercato internazionale e della insostenibile concorrenza dei produttori esteri.
Il voto del parlamento di Strasburgo “sull’origine obbligatoria per la carne nei prodotti trasformati”, arriva dopo l’estensione prevista da aprile 2015per polli, maiali, capre e pecore, del regolamento 1169 del 2011 “sull’etichetta d’origine obbligatoria per la carne fresca e congelata di manzo”, e rappresenta  un ulteriore passo per la tutela alla trasparenza e alla rintracciabilità di tutti i passaggi di filiera. Come dimostrato dagli scandali alimentari del 2013, dalle lasagne ai tortellini con carne equina non dichiarata in etichetta, l’informazione è uno strumento fondamentale per risalire ai problemi in ogni fase di produzione, ma soprattutto  per prevenire futuri traumi alimentari.
Intanto, in Italia, si attende l’esito dell’incontro convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico, che vedrà la partecipazione del Dipartimento per le Politiche Europee, del Ministero della Salute e quello delle Politiche agricole, che insieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria, cercheranno di trovare un azione condivisa, nel rispetto delle norme Ue e che rappresenti un giusto compromesso tra gli interessi dei consumatori e quelli delle aziende alimentari.

 

23/02/2015


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